L”ISIAO (Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente) rischia di chiudere. On-line una petizione al presidente Napolitano

L’ISIAO, Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente, rischia di essere abolito.

L’Istituto, ex ISMEO (Istituto per il Medio e Estremo Oriente) rappresenta il modo di far conoscere la ricerca Italiana nel mondo sostenendo, tra l’altro, importanti missioni archeologiche all’estero. Nasce grazie all’opera dell’insigne studioso Giuseppe Tucci che nella prima metà del Novecento compì numerose campagne archeologiche in Pakistan e Afganistan, promosse la fondazione dell’ISMEO, fu autore di numerosissime opere scientifiche, dirette non soltanto a lettori specialisti, e curò sempre le relazioni culturali tra l’Italia e i paesi asiatici, dove tenne, in India, Pakistan, Iran, Indonesia e Giappone, molte conferenze.

Tra le varie istituzioni correlate all’ISIAO si possono citare il Museo Nazionale d’Arte Orientale “Giuseppe Tucci”, un archivio fotografico consistente in circa 12 mila fotografie realizzate dal Tucci e una biblioteca, donata sempre dal Tucci, che raccoglie 25 mila volumi, tra testi tibetani, manoscritti in sanscrito e libri antichi.

Oggi quest’istituzione rischia di cessare la sua esistenza e con essa la ricerca scientifica e archeologica ad essa connessa. Per evitare che ciò accada sul sito internet dell’Istituto è possibile firmare una lettera aperta al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Già molti sono i nomi illustri del mondo accademico, e non solo (rappresentanti di organi di informazione, di istituti di cultura, di Università in Italia e in tutto il mondo, ma anche privati cittadini) che si sono mobilitati e hanno firmato.

Questo l’indirizzo:

<http: www.giuseppetucci.isiao.it=""></http:>

Se pensiamo che l’associazione nacque proprio per prestigio e per propagandare la ricerca archeologica italiana all’estero, è davvero una vergogna che oggi si debba giungere a questa triste conclusione.

Marina Lo Blundo
comunicare l’archeologia


Ultima modifica 2008/06/30