Archeologia Subacquea in Albania – Seconda missione del Progetto Liburna

La baia di Valona, l’area dell’antica Orikum, sede di una famosa battaglia navale combattuta dalle flotte di Cesare e Pompeo, e il litorale del promontorio di Karaburun, costellato da cave antiche. E’ qui, in Albania, che si è svolta tra il 26 luglio e il 13 agosto la seconda missione del Progetto Liburna.

Informazioni sulla prima missione effettuata dal 19 agosto al 1 settembre dello scorso anno si possono trovare alla pagina http://www.studiobluproduction.org/Default.aspx?tabid=133.

Archeologia subacquea in Albania, condotto, con la direzione di Giuliano Volpe, dal Dipartimento di Scienze Umane dell’Università degli Studi di Foggia, in collaborazione con l’Istituto di Archeologia del Centro studi albanologici di Tirana. L’èquipe è composta da una ventina di persone e il loro lavoro di ricerca sta contribuendo a conoscere meglio la storia dell’Albania antica e medievale.

Un viaggio affascinante sott’acqua, nella baia dell’Orso piena di anfore greche, adriatiche, egee di età imperiale, anfore tardoantiche di origine africana e orientale, anfore medievali, oltre a ceramiche di vario tipo. Poi la baia di Grama, con centinaia di iscrizioni in greco, latino, albanese, databili tra antichità ed età moderna. In quella baia c’era un santuario marittimo frequentato nel corso dei secoli da marinai che hanno lasciato i segni del loro passaggio con dediche alle divinità, prima pagane e poi cristiane, per chiederne la protezione o per ringraziarle per uno scampato pericolo.

Il Progetto di ricerca ha finalità formative, e prevede l’istituzione di una Scuola italo-albanese di archeologia subacquea da parte dell’Università di Foggia presso il Museo archeologico di Durazzo, ma ha anche lo scopo di tutelare e valorizzare il patrimonio archeologico sommerso.

Fonte:
http://www.teleradioerre.it


Ultima modifica 2008/08/18