Una mascella di 160.000 anni precisa la nascita dell’uomo moderno

Nuove analisi condotte su un fossile di mascella di 160.000 anni rinvenuto a Jebel Irhoud, in Marocco, spostano indietro nel tempo la comparsa dell’uomo moderno (circa 100.000 anni).

Le analisi effettutate hanno messo in risalto come, già a quell’epoca, l’homo sapiens iniziò ad avere un’infanzia più lunga, caratteristica questa peculiare dell’uomo moderno. Tanya Smith del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology a Leipzig, autrice dello studio, fa notare che se “si prendesse una mascella di un bambino di otto anni e si confrontasse il grado di sviluppo dentale con il reperto fossile ritrovato in Marocco non si noterebbero differenze sostanziali. Per fare un paragone – continua la Smith – pensate se i figli diventassero adulti a 10 o 12 anni invece che 16 – 18 , questo porterebbe con sè numerose implicazioni sociali.”

“Questo articolo – parla Chris Stringer, ricercatore al Natural History Museum di Londra, commentando la scoperta – certamente fornisce le prove di un modello di crescita simile al nostro, il che non è più così sorprendente, considerando anche la scoperta di un cranio di bambino dai lineamenti moderni in Etiopia a Herto.”

Fonte (in inglese):
http://www.guardian.co.uk/science/story/0,,2032480,00.html


Ultima modifica 2007/03/14