Trovato il cardo massimo di Albintimilium, Ventimiglia


Categorie:  Epoca Romana Nuovi Ritrovamenti Scavi
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Circa tre settimane fa l’ultima campagna di scavi condotta dagli esperti della Sovrintendenza ai beni archeologici per la Liguria tra i resti dell’antica Albintimilium, la Ventimiglia romana, ha recato l’ennesima gradita sorpresa: è tornato infatti alla luce il lastricato del " Cardo maximus" della città imperiale, cioè della principale arteria longitudinale di quell’importante municipium, posto al confine con la Gallia Narbonense.
Il cardo, il cui orientamento era diretto da Nord verso Sud, rappresentava un elemento insostituibile nell’urbanistica delle città imperiali di nuova fondazione. Costruiti secondo una logica militare, questi centri urbani presentavano una pianta a scacchiera al cui interno le varie strade si intersecavano ad angolo retto. Gli assi principali erano il decumano maximus, orientato da oriente ad occidente ed il cardo maximus. Una volta tracciate queste prime arterie venivano disegnate anche le vie minori parallele alle prime due. Ad Albintimilium il decumano corrispondeva all’antico tratto urbano della Via Julia Augusta, già chiamata Aurelia dal nome del console che l’aveva tracciata al fine di raggiungere più velocemente le Gallie, ove in epoca tardo- repubblicana i romani combatterono vittoriosamente le popolazioni autoctone. Albintimilium fu fondata proprio in quest’epoca come accampamento militare destinato ad ospitare le legioni dirette nell’odierna Francia. In epoca augustea poi assunse al rango di Municipium e dette a Roma anche alcuni personaggi illustri tra cui quel Marco Emilio Basso destinato a succedere a Ponzio Pilato come governatore della Palestina. Era una città splendente, onusta di monumenti dei quali al giorno d’oggi rimangono alcuni importanti resti tra cui il bellissimo Teatro romano, luogo deputato da qualche anno ad accogliere una suggestiva stagione musical- teatrale estiva. Nel punto in cui il cardo maximus incontrava il decumano maximus sorgeva poi il Foro, cioè la piazza in cui si svolgeva la vita pubblica della città e su cui aggettavano i principali edifici pubblici.

Ora per l’appunto gli sforzi degli archeologi che operano a Ventimiglia sono indirizzati a riportare alla luce i resti di quest’importante centro della vita pubblica urbana. Albintimilim con Albingaunum e Sabatia era uno dei tre municipi della Liguria di Ponente ma nel corso dei primi secoli successivi alla nascita di Gesù Cristo assunse una posizione preminente rispetto agli ultimi due tanto da essere ricordata nella cartografia bizantina come il più importante caposaldo dell’Impero romano d’Oriente nell’Alto Tirreno dopo Luni. Fu in epoca bizantina che, sotto la minaccia delle ripetute scorrerie Longobarde, il sito su cui sorgeva Albintimilium venne abbandonato e la città, che ormai si chiamava Vintimilium, ricostruita sul colle che sovrasta la foce del Roja ove tuttora sorge il centro storico di Ventimiglia. Pur trasferita altrove l’antica Albintimilium non perse la sua importanza tanto da ospitare la prima Diocesi cristiana delle Liguria occidentale i cui confini ricalcavano quelli dell’antico Municipium romano. Ora la nuova scoperta, presentata ai visitatori in occasione delle giornate del Patrimonio artistico italiano ed europeo.

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