Recupero turistico del Castello di Cergneu (UD)

22/07/2007 – 12.56
Friuli Venezia Giulia – Cerimonia di presentazione del recupero del Castello di Cergneu
Presente il presidente Illy e le autorità locali.
La riscoperta di un importante reperto della storia medievale friulana che verrà inserito tra le attrazioni turistiche della regione e diventerà anche sito suggestivo per concerti e spettacoli teatrali all’aperto. È quanto si è proposto il progetto di recupero del sito archeologico del castello di Cergneu, in comune di Nimis, i cui lavori di recupero sono stati illustrati oggi dall’amministrazione comunale alla presenza del presidente della Regione, Riccardo Illy. I resti, ancora imponenti con la torre, il mastio e parte della cortina, si raggiungono percorrendo l’antica stradina castellana attraverso il bosco, oltre la quale si trova anche la chiesetta dei Santi Pietro e Paolo, fondata nel 1323. Il recupero conservativo e la valorizzazione storico culturale del castello, di cui esiste un’unica raffigurazione redatta da Vincenzo Joppi sulla base di una copia tratta da un originale della seconda metà del XVI secolo e conservata al museo Correr di Venezia, assume un significato importante non solo per l’identità del luogo, in quanto rappresenta un interessante esempio di opera munita secondo lo schema dei piú antichi fortilizi friulani, ma anche dal punto di vista turistico e della valorizzazione del territorio.Il sito diventerà, infatti, sede per concerti e spettacoli teatrali e verrà inserito all’interno dell’itinerario previsto dal Consorzio Dolce Nord Est, che raggruppa dieci comuni, la Comunità montana, la Provincia di Udine per sviluppare l’attrattività turistica della zona.”Esprimo il mio apprezzamento per questo progetto di recupero – ha commentato Illy – che restituisce memoria di una parte della storia friulana, il medioevo, di cui ci restano in regione numerosi siti che è importante valorizzare. Ancora piú apprezzabile è il fatto che questo progetto si sia svolto con la collaborazione di soggetti privati e pubblici e grazie al coordinamento dell’amministrazione comunale. Infine – ha concluso Illy – è importante l’uso futuro che è stato scelto per il sito di Cergneu, ovvero per iniziative di cui beneficeranno i cittadini del Friuli Venezia Giulia e i turisti che auspichiamo siano sempre piú attratti dal nostro patrimonio paesaggistico e storico”. Sorto forse su una precedente difesa romana, nel 1170 il castello fu donato al patriarca d’Aquileia da Voldarico, marchese di Toscana. Nel secolo successivo, la giurisdizione passó ai signori di Savorgnano: i figli di Corrado, Detalmo e Pietro, acquisirono il predicato dal nuovo feudo cui si uniranno, nel Quattrocento, quelli di Brazzà inferiore e superiore.I resti del castello appartengono tuttora ai discendenti ed è stata proprio Rossella di Brazzà l’architetto che ha dato il primo impulso ai lavori di scavo. “La campagna di scavi – ha ricordato di Brazzà – era iniziata nel1999 ed è proseguita fino a quella del 2006 che, grazie ad un finanziamento Obiettivo 2 di 250 mila euro, ha permesso di mettere in luce l’intera struttura planimetrica del castello. Il secondo obiettivo del progetto era consolidare la struttura muraria con piccole integrazioni: il perimetro della città è stato innalzato di circa un metro per rendere piú comprensibile l’area interessata dall’impianto castellano. Il terzo obiettivo – ha concluso – sarà quello di consolidare i lacerti murari rinvenuti durante gli scavi archeologici”.Presenti alla cerimonia, introdotta dal sindaco di Nimis, Renato Picogna, l’assessore regionale alle Autonomie locali, Franco Iacop, il presidente della Provincia, Marzio Strassoldo, il consigliere regionale Roberto Molinaro, il presidente della Comunità Torre Natisone Collio, Adriano Corsi (red).

Fonte:
http://www.asgmedia.it/asg/page.asp?….Spettacolo%20e%20Cultura


Ultima modifica 2007/07/23