Pompei – Il personale addestrato per eventuali attacchi terroristici

Pompei. Proteggere gli scavi dai ladri, ma anche da eventuali attacchi terroristici. Il personale della soprintendenza si specializza come un’autentico corpo di tutela. I volontari che assumeranno funzioni di «super sorveglianti» sono stati addestrati a ogni eventualità. Una delle simulazioni si è svolta nell’antica domus «Villa Regina» a Boscoreale. Il ritrovamento di un ordigno esplosivo all’interno delle aree archeologiche, però, è solo una delle emergenze che possono verificarsi all’interno degli scavi. Per fronteggiare gli incendi, malori dei turisti o calamità naturali gli addetti alla sorveglianza vengono addestrati con corsi annuali. Grazie al progetto della messa in sicurezza delle aree archeologiche, dopo i duecento occhi elettronici installati a Pompei, altri otto entreranno in funzione a Boscoreale, sede anche dell’Antiquarium; inoltre, è stato elaborato un piano per mettere in rete anche i siti di Ercolano, Oplonti e Stabiae. L’impianto di telesorveglianza, tra i più sofisticati della Campania, sarà esteso agli altri monumenti appena finito il restauro del nuovo edificio di Casa Tramontano che ospiterà tutti gli uffici della soprintendenza confinante con le antiche mura: tutti gli impianti e i monitor saranno trasferiti al suo interno in maniera definitiva. La cabina di regìa permetterà di controllare contemporaneamente tutti i cinque siti. Le telecamere, attualmente puntate su Pompei, registrano quattordici immagini al secondo, 24 ore su ventiquattro, e vengono conservate per tre giorni. Più di cento sensori sonori a raggi infrarossi, inoltre, sono stati montati su tutta l’area da proteggere. L’impianto di telesorveglianza attivo a Pompei, negli ultimi anni, ha permesso al personale della soprintendenza e alle forze dell’ordine di bloccare diversi intrusi. Il fatto più eclatante risale a circa tre anni fa quando i carabinieri sorpresero, grazie alle riprese fatte dal sistema telematico, un pregiudicato di Napoli che, con una chiave, stava incidendo un cuore trafitto da una freccia e il nome della sua fidanzata sulla Venere in Conchiglia, uno degli affreschi più prestigiosi degli Scavi di Pompei. «Queste simulazioni sono importanti, dunque – spiega Alfredo Nastri, addetto alla security dell’area archeologica – non solo per la tutela dell’incolumità dei turisti ma anche per salvaguardare le opere da vandali e ladri».
Susy Malafronte IL MATTINO


Ultima modifica 2007/03/11