“Nostoi. Capolavori ritrovati” o, per meglio dire, restituiti

Diamo spazio ad un approfondito articolo di Adnkronos sulle recenti restituzioni di reperti archeologici da parte dei musei americani. Già ad inizio agosto ci eravamo interessati alla questione nell’articolo “Getty: accordo per la restituzione di 40 opere“:

Roma, 17 dic. – (Adnkronos Cultura) – Come i compagni greci di Ulisse cantati da Omero nell’Odissea tornarono in Patria dopo la distruzione di Troia, così, 67 capolavori archeologici che, trafugati dall’Italia, avevano trovato “casa” in prestigiosi musei esteri sono tornati nel loro Paese d’origine. Le preziose testimonianze del nostro patrimonio culturale fanno ritorno in Italia e dal 21 dicembre 2007 al 2 marzo 2008 saranno visitabili a Roma nelle sale della Galleria di Papa Alessandro VII al Quirinale sotto il titolo “Nostoi. Capolavori ritrovati” .

“E’ una giornata meravigliosa – ha dichiarato Francesco Rutelli, ministro per i Beni e le Attività Culturali -. Si conclude qui un’odissea di beni scavati di notte, ridotti a bellezza senz’anima e senza storia e portati all’estero”. Alle 67 opere in mostra si aggiungono anche un bronzo del II sec. a.C. restituito nelle ultime ore da un collezionista privato grazie alla mediazione della Svizzera ed una “Kore“, statua in marmo del 530 a.C. esposta al Paul Ghetty Museum di Malibu e concessa in prestito dal ministero della Cultura della Grecia che, in collaborazione con le forze dell’ordine italiane, ha ottenuto la restituzione dell’opera. Per il 20 gennaio 2008 è previsto, inoltre, l’arrivo in Italia del “Cratere” del pittore Eufronio, vaso attico a figure rosse già al Metropolitan di New York; mentre la cosiddetta “Venere di Morgantina“, rientrerà nel 2010, come da accordi siglati, per tornare in Sicilia, da dove è stata sottratta. “L’Italia è capofila della battaglia contro il traffico criminale delle opere d’arte e ha guidato un cammino – ha aggiunto il ministro Rutelli – che sta prosciugando l’acqua attorno ai trafficanti, a quelli che mandano i tombaroli a scavare le nostre meravigliose aree archeologiche e, portate all’estero attravreso tortuosi cammini, verso musei che oggi non le accettano più perchè, grazie alla battaglia che stiamo facendo, il nostro Paese le ottiene indietro contribuendo a bloccare il traffico dell’archeologia”.

Curata da Louis Godard, Consigliere del Presidente della Repubblica per la Conservazione del Patrimonio Artistico, la mostra celebra l’azione che da anni il ministero per i Beni e le Attività Culturali porta avanti con forza per recuperare le numerose testimonianze storico-artistiche che fanno del Bel Paese la nazione al mondo con il maggior patrimonio culturale. Esposte per anni presso il Getty Museum di Malibu, il Metropolitan di New York, il Museo d’Arte di Princeton, il Museum of Fine Arts di Boston, le opere sono rientrate in Italia negli ultimi due anni dopo lunghe trattative e accordi diplomatici il cui culmine è stato l’intesa siglata con il Getty. Lunghe trattative e una “grande fatica – ha aggiunto il ministro Rutelli – perchè c’è stata un’impunità diffusa per molti anni. Una dura bataglia, invece, ha permesso che si comprendesse che la restituzione fosse necessaria. Abbiamo dovuto dire, dopo parecchi mesi in cui la situazione era bloccata, che o queste opere tornavano o finiva la collaborazione tra questi musei e l’Italia. Qualche volta un pò di cattiveria aiuta”. Previsto anche un incentivo alla restituzione di opere d’arte italiane trafugate rivolto ai musei internazionali. “Aiuteremo – ha sottolineato Rutelli – tutti i musei che ci hanno restituito e che ci restituiranno le opere, prestandogli altre opere che poi torneranno in Italia ma che permetteranno intanto di vedere al pubblico in quelle vetrine dove prima c’erano opere rubate dall’Italia, invece, opere prestate dall’Italia e che permeteranno lo scambio culturale. Anche se è stata dura, entro tre anni tornerà anche la Venere di Morgantina come da accordo firmato”.

Come in una sorta di abbraccio tra civiltà greca, etrusca e romana, “Nostoi. Capolavori ritrovati” esporrà reperti di qualità strabiliante: statue, porzioni di affreschi pompeiani, suggestivi vasi attici in ceramica a figure nere dipinte su fondo rossastro o a figure rosse se su fondo nero, bronzetti etruschi. Tra i pezzi “unici” in mostra una tavola cerimoniale in marmo policromo con due grifoni che divorano una cerva del IV secolo a.C, già al Getty Museum; una statua in marmo di Apollo con grifone del I-II secolo d.C, proveniente sempre dall’istituto californiano; un’anfora etrusca con serpente dipinto, riconsegnata dal Fine Arts di Boston; una raffinata e piccola “vittoria alata” etrusca rubata nel 1975 alla soprintendenza archeologica di Ercolano e restituita dal gallerista newyorkese Jerome Eisenberg.

Ancora in fase di valutazione quella che sarà la collocazione ultima delle opere. Tra le ipotesi anche quella di una esposizione semi-permanente all’interno di una sede da stabilire eccezion fatta per la “Vibia Sabina” che tornerà a Villa Adriana a Tivoli che la ospitava. “Alcuni Paesi asiatici nonché europei sono quelli con i quali stiamo collaborando per futuri ed ulteriori restituzioni di opere trafugate dall’Italia”, ha sottolineato il ministro Rutelli. Una mostra resa possibile grazie alla passione per il loro lavoro dimostrata dal ministro Rutelli, dai carbinieri, dalla magistratura, dall’avvocatura dello Stato e che ci permette di ripercorrere il passato greco, etrusco e romano del nostro Mediterraneo”, ha aggiunto il curatore Louis Godard.


Ultima modifica 2007/12/20