Entra in banca a visitare il … museo

Tra l’autunno 2006 e la primavera 2007, l’atrio della filiale milanese della Banca Monte dei Paschi di Siena si trasformerà in uno spazio espositivo, per accogliere una serie di opere provenienti dai Musei Senesi.

In questa importante ‘vetrina’ saranno allestite, con cadenza bimestrale, tre differenti rassegne tematiche, aventi per protagonisti rispettivamente l’archeologia, l’arte e le tradizioni popolari della terra di Siena.

La prima esposizione, ormai terminata, (16 ottobre – ­ 13 dicembre 2006) è stata dedicata ai musei etnografici con riferimenti al fascino della perduta quotidianità del mondo mezzadrile, le tradizionali tecniche di raccolta e produzione di preziosi prodotti della terra come il tartufo e l’olio, l’evoluzione delle tecniche di fabbricazione di materiali come la terracotta e il cristallo, dall’artigianato al design.

Una seconda rassegna (18 dicembre 2006 – ­ 15 febbraio 2007) esporrà un selezionato nucleo di opere d’arte provenienti dai musei di Buonconvento, Casole d’Elsa, Montalcino, Pienza, e Siena, a dare conto della ripetuta attività per il territorio dei maggiori interpreti della scuola pittorica senese: da Pietro Lorenzetti al Maestro dell’Osservanza e Sano di Pietro, fino a Lorenzo Rustici e Alessandro Casolani.

A chiudere l’iniziativa sarà infine (19 febbraio – ­ 15 aprile 2007) una mostra dedicata all’archeologia, che raccoglierà reperti provenienti dai musei di Chianciano Terme, Murlo e Sarteano, giocando a raccontare il tema degli antichi banchetti, con particolare riferimento alla ‘tavola’ degli etruschi.more

La sezione archeologica della mostra sarà l’occasione per presentare al pubblico milanese uno dei più importanti ritrovamenti etruschi degli ultimi anni: la tomba della Quadriga infernale. Rinvenuta nella necropoli delle Pianacce, a poca distanza del centro di Sarteano, la tomba deve il suo nome alla raffigurazione di uno spiritato demone alla guida di un carro, identificabile probabilmente in Charun, l’omologo traghettatore di anime del Caronte greco. La tomba, scavata nel travertino a una profondità di cinque metri, si distingue per i colori vivaci e accesi del ciclo pittorico, risalente alla seconda metà del IV secolo e dovuto a una maestranza che era stata attiva pure nella necropoli dei Settecamini di Orvieto. Sulle pareti si riconoscono pure i defunti a banchetto nell’Ade e alcune creature che alludono all’oltretomba etrusco (i delfini che si gettano tra le onde marine, uno straordinario serpente a tre teste, un ippocampo), mentre nella camera di fondo resta, pur in stato frammentario, un colossale sarcofago.
Durante il periodo della mostra saranno inoltre tenute, presso il Museo Bagatti Valsecchi, alcune conferenze focalizzate sui temi delle tre esposizioni.

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Ultima modifica 2007/02/10