Conferenza a Trieste in Memoria di Claudia Dolzani


Categorie:  Conferenze Egizi
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Tengo a comunicare l’importante conferenza che si terrà a Trieste il 16 maggio in memoria dell’egittologa Claudia Dolzani a cui è dedicato il Centro culturale egittologico triestino. Agli interventi degli illustri ospiti seguirà la conferenza del Prof. Rodolfo Fattovich, docente di Archeologia e Antichità Etiopiche presso l’Istituto Universitario Orientale di Napoli, intitolata “Nagada trent’anni dopo” e la conferenza della dott. ssa Silvia Strassi, Ricercatore di Papirologia presso l’Università di Trieste, dal titolo “La casa di Tabetheus e la sua devozione a Souchos“.

S.

IN MEMORIA DI CLAUDIA DOLZANI
a dieci anni dalla scomparsa

Il Comune di Trieste, l’Assessorato alla Cultura e i Civici Musei di Storia ed Arte, in collaborazione con il Centro culturale egittologico “Claudia Dolzani”, hanno organizzato per mercoledì 16 maggio 2007, alle ore 16, presso la Sala “Giorgio Costantinides”, del Civico Museo Sartorio (largo Papa Giovanni XXIII, 1 Trieste) un incontro in memoria di “Claudia Dolzani, a dieci anni dalla scomparsa”.

Sono previsti interventi di:
Massimo Greco (Assessore alla Cultura);
Adriano Dugulin (Direttore Area Cultura e Sport ““ Civici Musei di Storia ed Arte);
Susanna Lena (Presidente del Centro culturale Egittologico “Claudia Dolzani”);
Stefano de Martino (Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Trieste);
Paola Guida Cassola (docente all” Università di Udine);
Euro Ponte (docente all’Università di Trieste).

Seguiranno due conferenze:
Rodolfo Fattovich (Istituto Universitario Orientale, Napoli) con il titolo “Nagada trent’anni dopo”;
Silvia Strassi (Università di Trieste) “La casa di Tabetheus e la sua devozione a Souchos”.

CLAUDIA DOLZANI E I CIVICI MUSEI DI STORIA ED ARTE

Il 7 febbraio 2001 la sala principale dedicata alla collezione egizia dei Civici Musei di Storia ed Arte, a San Giusto, è stata intitolata alla memoria della professoressa Claudia Dolzani, la studiosa triestina che pose le basi dello studio e della corretta attribuzione del materiale appartenente alle collezioni civiche. Era presente la professoressa Edda Bresciani, dell’Università di Pisa, illustre egittologa di fama mondiale.

Claudia Dolzani (Trieste 28.4.1911 – 06.01.1997) fu una seria studiosa dal carattere schivo e riservato, che lontana dagli intrighi accademici, nella modestia della sua semplicità, dimostrò un grande impegno morale, che le permise di ottenere dai suoi colleghi e amici una stima incondizionata. Conseguita la Maturità classica a Trieste e laureatasi nel 1935 in Lettere presso la Regia Università degli studi di Firenze, discutendo una tesi sul latino nelle lettere del Petrarca, iniziò subito l’insegnamento di materie letterarie nelle scuole superiori di Trieste ““ con un breve intermezzo a Fiume -, mantenuto fino al pensionamento nel 1976. Parallelamente, dal 1946, era stata nominata assistente volontario presso l’Istituto di Storia dell’arte Antica e moderna dell’Università di Trieste: la lettura degli scrittori greci e latini la portarono a rivolgere la sua attenzione di studiosa verso la terra dei faraoni , da lei interpretata come una delle componenti originarie di base dell’ intera civiltà d’oggi.
Come soleva ricordare il professor Mario Mirabella Roberti – indimenticato archeologo istriano, soprintendente e professore di Archeologia e Storia antica dell’Ateneo triestino ““ che ottenne poi, tra 1963 e 1967, l’incarico di direttore dei Civici Musei di Storia ed Arte ““ fu lui a introdurla presso il Museo Egizio di Torino e le più prestigiose istituzioni italiane del settore.
Così Claudia Dolzani si specializzò in egittologia sotto la guida del prof. Giuseppe Botti e ottenne la Libera Docenza di egittologia presso la facoltà di Lettere dell’Università degli Studi di Trieste tenendo i prescritti Corsi Liberi dal 1964 al 1966 e poi conseguì l’incarico dell’insegnamento tra 1967 e 1981.
Allora i Musei Civici si avvalsero della sua opera per il riordino e la schedatura scientifica della sezione egizia, che ella illustrò in articoli specialistici e nella sua attività accademica e di divulgazione. I primi reperti su cui pose la sua attenzione furono i bronzetti (editi nel 1949, e ripubblicati nel 1974); poi fu la volta dei monumenti minori in pietra (1950, riediti nel 1964). Quindi esaminò e interpretò i sarcofagi in pietra e lignei e le relative mummie dei Civici Musei di Storia ed Arte e del Museo Civico di Storia Naturale (tra 1951e 1969); le mummie di felino di Trieste e di Firenze (1952 ); e ancora un altro singolare reperto egizio, la sfinge di Miramare, nel 1960, sulla quale ritornò nel 1962 e 1989.
Al momento del suo primo arrivo, presso il Museo di via della Cattedrale, le antichità egizie erano esposte in modo affastellato in un armadio-vetrina, posto accanto ai pezzi di mole maggiore. I suoi studi portarono ad una prima valorizzazione dei materiali, sistemati nel 1973 in una nuova sala espositiva al pianoterra della sede di via della Cattedrale. Questa sala nel 2000 è stata sostituita con la grande sala poi dedicata alla memoria della professoressa, in grado di esporre non più un’ottantina di pezzi ma la quasi totalità dei mille reperti (ampliata nel 2003 con l’aggiunta delle due nuove sale che grazie al contributo della famiglia Costantinides, espongono i pezzi concessi in deposito dai Musei Scientifici, che hanno così voluto riunire in un’unica sede tutti i reperti egizi delle collezioni civiche).
Le pubblicazioni scientifiche di Claudia Dolzani assommano a una cinquantina. Fu relatrice apprezzata presso tanti congressi nazionali e internazionali di egittologia e collaboratrice sempre richiesta di varie riviste specializzate e istituzioni culturali come ad esempio l’Accademia dei Lincei di Roma.
La sua ricerca si rivolse al campo della religione, in particolare sul culto del dio coccodrillo Sobek, e quello degli animali; alla mummificazione, analizzata in chiave medico diagnostica e alla medicina egizia. Pubblicò i vasi canopi del Museo Egizio di Torino e i materiali delle collezioni dei Musei di Padova, Rovigo, Varallo Sesia, Aquileia, Roma, Gerusalemme. La passione per la musica e la lirica, ereditata dai suoi genitori, le portò ad analizzare gli elementi di egittologia nell’opera “Aida” di Verdi (edito dall’Istituto degli studi verdiani di Parma del 1961, finito di stampare nel 1971).

LA CONFERENZA DI RODOLFO FATTOVICH
“Nagada, trent’anni dopo”

Dal 1977 al 1986, l’Università di Napoli l’Orientale, allora Istituto Universitario Orientale, ha condotto sette campagne di scavo sul sito predinastico di Nagada in Alto Egitto.
Le campagne di scavo sono state condotte sotto la direzione del compianto professor Claudio Barocas – morto nel 1989 – con la co-direzione di Rodolfo Fattovich e Mario Tosi.
I risultati non erano stati pubblicati, così lo studio dei materiali è ripreso nel 2006 per giungere alla pubblicazione definitiva. La ripresa dello studio dei materiali è stata l’occasione per rivalutare, una volta di più, l’importanza del sito a fronte dei nuovi ritrovamenti. Infatti, come è noto, Nagada è uno dei siti più importanti del periodo predinastico, cioè di quella fase che precede il sorgere dello stato faraonico. In questa fase manca ancora la scrittura, quindi i materiali, come ad esempio la ceramica, hanno un’importanza fondamentale per ricostruire questa cultura.
Nella conferenza Fattovich ““ uno dei pochi allievi della Dolzani ad aver proseguito gli studi egittologici – docente presso l” Istituto Universitario Orientale di Napoli, parlerà dei suoi scavi nel sito e della prossima pubblicazione della ceramica ritrovata.

LA CONFERENZA DI SILVIA STRASSI
“La casa di Tabetheus e la sua devozione a Souchos”

Fra i personaggi di un archivio del II secolo d.C. emerge la figura di Tabetheus, una donna egiziana di lingua greca. La sua è una tipica famiglia greco-egizia dell’epoca, in cui i maschi portavano nomi greci oppure, se militari, romani, le femmine invece nomi locali. Di fatto, chiamare i maschi con un nome greco o latino rispecchiava la condizione giuridica e sociale raggiunta, mentre conferire un nome egiziano alle donne ne faceva le custodi dell’identità culturale e manifestava l’attaccamento della famiglia alla tradizione. Una lettera di Tabetheus arrivata fino a noi racconta una vicenda occorsa nella sua famiglia e ci rivela la maniera in cui ella rivestiva il suo ruolo.
Silvia Strassi insegna Papirologia alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Trieste ed avendo lavorato a lungo sugli archivi papiracei greco-romani di Karanis (Egitto, Fayum) con questo intervento rende omaggio a Claudia Dolzani ricordando il culto del dio coccodrillo, che fu soggetto di un fondamentale studio della rimpianta professoressa.

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