Como – Villa Olmo: è tempo di programmazione (forse una mostra sull’arte precolombiana nel 2008)


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Una grande mostra di arte precolombiana con pezzi mai visti in Italia, circa trecento, che avrebbe l’imprimatur del Museo storico di Santiago del Cile. È questa l’esposizione che risulterebbe in pole position per la prossima tappa del progetto ‘grandi mostre‘ a Villa Olmo, che aprirà nel marzo 2008.

Al progetto lavora da mesi l’assessore alla Cultura di Como Sergio Gaddi, curatore ufficiale degli eventi della storica dimora a lago dal 2006 a questa parte, attualmente impegnato in un tour che l’ha portato prima a Vienna e poi negli Usa. Si stanno però concretizzando altre due mostre tra le molte nella rosa delle ‘papabili’ per Villa Olmo: una collaborazione con il prestigioso Museo del Belvedere di Vienna e una mostra di Amedeo Modigliani che dovrebbe avere come consulente il massimo esperto dell’artista, Christian Parisot, direttore degli ‘Archives Légales Amedeo Modigliani’. Un tris d’assi che va letto in funzione di una programmazione pluriennale, ma la cui testa di ponte, calendario alla mano, dovrà essere presentata quanto prima alla giunta di Palazzo Cernezzi. Come è ormai consuetudine per Villa Olmo infatti dicembre è il mese cruciale.

Gaddi, da New York, rimane ancora vago sul fronte dell’ufficialità. Una svolta archeologica comunque è allettante, perché di recente tanto a Palazzo Grassi di Venezia (con i Maya) quanto alla Royal Academy di Londra (con gli Aztechi) le mostre di antichità hanno registrato un enorme successo. Nella Grande Mela Gaddi è approdato come si diceva dopo una tappa a Vienna dove ha stretto ulteriori contatti con le collezioni del Belvedere asburgico (una delle residenze principesche più belle d’Europa, che ospita la collezione di opere di Klimt – tra cui il celebre Bacio – e Kokoschka più grande del mondo ma anche lavori di Manet, Monet, Renoir, Van Gogh, Cezanne). Poi è passato per Miami per l’edizione Usa della kermesse internazionale ‘Art Basel’ dove ha proseguito i contatti con galleristi e collezionisti di fama. A New York, ha cenato spesso con Posy Chisholm Feick, fondatrice del Museo Guggenheim di Venezia per costruire un ponte con la grande istituzione che ha base in America. Un ponte biunivoco: «Sto valutando l’ipotesi di proporre al circuito del Guggenheim una mostra dei razionalisti e astrattisti comaschi come Antonio Sant’Elia, di cui la Pinacoteca ospita i disegni. Con interlocutori di questo calibro Como deve giocare tutte le sue carte, con la massima autorevolezza».

_Autore: Lorenzo Morandotti
Fonte: http://www.corrierecomo.it/frm_articoli.cfm?ID=82213
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