Un nuovo episodio va ad aggiungersi al mistero del ritrovamento dei bronzi di Riace.
Ieri sul blog montebelloionico.blogspot.com è apparso un articolo di Giuseppe Braghò, autore del libro “I Bronzi: le altre verità” in merito ai presunti pezzi mancanti.
Giusto per incuriosirvi ecco un passaggio dell’articolo:
… Stefano Mariottini, il sub romano che “ufficialmente” (ma non canonicamente, secondo le mie personali ponderazioni) scoprì le statue descrive chiaramente -nella denunzia di rinvenimento- “…un gruppo di statue, presumibilmente in bronzo”. Continua a evidenziare che “…al braccio sinistro” di una delle “…due emergenti” “…si presenta uno scudo“.
l’articolo completo è disponibile a questa pagina montebelloionico.blogspo […] ei-bronzi-di-riace-alcune.html
Con il Dott. Giuseppe Braghò
ho pubblicato la pagina web
http://www.photographers.it/articoli/bronzidiriace.htm
Sono Luca Pagni e curo la sezione CULTURA di Photographers.
Sottopongo alla Vs. attenzione una notizia di malcostume
culturale che potrebbe mettere in cattiva luce l’immagine
dell’Italia, e non solo della Calabria.
Sarebbe gradito un Vs intervento istituzionale ed un cenno
di riscontro alla presente comunicazione.
Il 4 agosto 2007 nel parco termale di Caronte, a Lamezia Terme (CZ),
si terrà alle ore 20:30 la ventesima edizione del Premio Anthurium d’argento,
alla presenza del Presidente Emerito della Corte Costituzionale Cesare Ruperto
e di “…nomi prestigiosi che hanno fatto grande la regione Calabria in tutto il mondo”.
Per la sezione “Calabria” il riconoscimento andrà a Stefano Mariottini,
“…chimico con la passione della ricerca subacquea che nel 1972 scoprì i Bronzi di Riace,
i due guerrieri conservati nel Museo di Reggio che rappresentano un capolavoro dell’arte ellenica del V sec. a.C.
La scoperta ha incentivato la ricerca archeologica sottomarina e, al contempo, ha anche perfezionato le
tecniche di restauro delle opere in bronzo”.
Il testo è fedelmente riportato dalla motivazione ufficiale del Premio.
Il Premio Anthurium, sezione Calabria, viene conferito a Stefano Mariottini mentre sono in corso da sei mesi
indagini di Polizia, Magistratura e Ministero per i Beni Culturali, volte a fare chiarezza sulla sparizione del
“gruppo di statue” e dello “…scudo che si presenta al braccio sinistro di una delle due emergenti”, così come
riferito nella denunzia di ritrovamento presentata da Stefano Mariottini, il quale sarebbe stato visto da più
persone mentre mandava fuori uso il motore della propria barca nel tentativo di prelevare qualcosa di troppo pesante
dal fondo marino adiacente la scoperta.
Questo avveniva il giorno precedente la data ufficiale del rinvenimento.
Nei primi anni dell’ottanta il subacqueo romano creava una Associazione Culturale di volontariato
(chiamata prima “Archeo sub” ed in seguito “Kodros”) ottenendo autorizzazione a prospezioni e ricerche
subacquee da parte della responsabile dell’Archeologia Subacquea per la Calabria dottoressa Maria Teresa Iannelli,
la quale secondo le leggi vigenti avrebbe dovuto rivolgersi al Ministero competente per l’aiuto di professionisti
istituzionali nel condurre studi e ricerche, e non certo a una associazione amatoriale di volontariato.
Tale stato di cose si è protratto per oltre venti anni, con il beneplacito della dottoressa Elena Lattanzi,
soprintendente archeologica per la Calabria fin dall’epoca del concluso restauro fiorentino dei due capolavori.
Ancora, stralciando dalla motivazione del premio, Stefano Mariottini avrebbe fatto altre rilevanti scoperte subacquee,
le quali però risulterebbero agli studiosi già note , e alcune d’esse già in passato oggetto di specifiche pubblicazioni.
Alla luce dell’inchiesta giornalistica effettuata dal ricercatore e studioso vibonese Prof. Giuseppe Bragho’,
pubblicata e arricchita da “scottanti e inequivocabili” documenti (rintracciati dallo stesso nell’Archivio Storico
del Museo di Reggio Calabria) nel libro I BRONZI: LE ALTRE VERITA’, il Vice Premier Francesco Rutelli ha incaricato
Magistratura, Carabinieri della Tutela Patrimonio Artistico e lo stesso Ministero di svolgere accurate indagini
– in corso da sei mesi – volte a verificare tutte le responsabilità sul possibile trafugamento di elmi, lance e
scudi, appartenuti ai Bronzi di Riace che forse erano 3 e non 2.
Essendo in corso delle indagini ufficiali, appare quanto meno affrettato il conferimento di un premio a Stefano Mariottini
il quale, contattato personalmente per raccogliere la propria versione dei fatti in risposta al libro del Prof.Giuseppe Bragho’,
pubblicata in estratto alla pagina web http://www.photographers.it/articoli/bronzidiriace.htm
ha seccatamente risposto che: “parlero’ solo in un’aula di tribunale”.
L’assegnazione del Premio Anthurium, sezione Calabria, a Stefano Mariottini, non appare, alla luce dei fatti,
segnale di propagazione culturale, e a parer nostro dovrebbe attendere la conclusione della triplice inchiesta.
Luca Pagni
Resp.le Cultura di Photographers
Il sito http://www.photographers.it, nato 6 anni fa,
ha c.a 124.000 utenti unici al mese (oltre 4.000 al giorno)
per c.a 620.000 page view (oltre 20.000 al giorno),
ha c.a 5.000 fotografi attivi registrati con propri spazi
ed una newsletter quindicinale con c.a 8.000 iscritti opt-in.
Da ottobre 2006 Photographers rappresenta anche la sezione fotografia di http://www.leonardo.it/
_____________
(ANSA) – REGGIO CALABRIA, 2 LUG – Un testimone avrebbe assistito al furto di alcuni materiali appartenuti ai Bronzi di Riace.
Il testimone, sulla cui identita’ viene mantenuto il massimo riserbo, e’ stato individuato dal ricercatore vibonese Giuseppe Bragho’ che nei mesi scorsi,
dopo una ricerca durata qualche anno, ha denunciato il furto di un elmo, di una lancia ed uno scudo appartenuti alle due statue.
Bragho’ ha segnalato la testimone ai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico di Cosenza che stanno indagando sulla scomparsa dei reperti.
Il testimone, secondo quanto si e’ appreso da Bragho’, avrebbe assistito accidentalmente al recupero dei bronzi ed alla scomparsa di alcuni reperti.Il racconto del testimone, che pare sia ricco di particolari utili per le indagini, e’ stato acquisito dai carabinieri.Nei mesi scorsi gli investigatori hanno acquisito dal ricercatore vibonese una serie di fotografie e documenti dai quali emergerebbe che al momento del ritrovamento dei Bronzi di Riace, avvenuto 35 anni fa, con le due statue c’erano anche due scudi, una lancia e probabilmente anche un terzo ‘guerriero’ che pero’ sono spariti. La documentazione e’ stata raccolta da Bragho’ nel corso di ricerche compiute negli anni scorsi nell’archivio storico di Reggio Calabria. ”L’episodio raccontato dal testimone – ha detto il ricercatore Vibonese – non e’ l’unico ad essere avvenuto.
Pare che i furti siano stati diversi, svolti da personaggi disparati”. Nelle settimane scorse Bragho’ e’ stato ricevuto da Silvana Rizzo, consulente culturale del
Ministro Rutelli. ”Concretamente nel corso dell’incontro – ha aggiunto Bragho’ – e’ stato proposto un imminente, successivo incontro tra i vertici nazionali inquirenti
finalizzato a fare il punto sulla vicenda. Tra l’altro mi hanno risposto positivamente alla richiesta sulla pronta disponibilita’ di una nave scientifica da ricerca, missione
finalizzata ad analizzare la qualita’ delle ‘anomalie metalliche’ riscontrate nel 2004 nelle adiacenze delritrovamento dei Bronzi e mai finora approfondite”.(ANSA).
_____________
http://www.patrimoniosos.it/rsol.php?op=getarticle&id=27672
http://www.calabrialinks.net/portal/modules.php?name=News&file=print&sid=96
Vibo Valentia, 16 feb. (Apcom) – Lancia e scudo di uno dei due Bronzi di Riace furono venduti a emissari del museo Getty di Los Angeles. Questa la testimonianza del giornalista Rai Franco Bruno in una intervista pubblicata oggi da Il Quotidiano della Calabria.
La storia dei Bronzi è tornata d’attualità da qualche tempo, dopo che il Ministero dei Beni Culturali ha deciso di interessarsi ad un libro-dossier (“I Bronzi- l’altra verità”) scritto da uno studioso calabrese, Giuseppe Braghò. Secondo il Quotidiano, qualche settimana fa il Ministro Rutelli avrebbe anche trasmesso il dossier alla Procura.
Bruno, nell’intervista, afferma che nel 1981 incontrò un mediatore di reperti, il quale affermava di aver trafugato uno scudo ed una lancia di uno dei Bronzi. A Bruno, il mediatore fece vedere due fotografie, una dello scudo ed una della lancia, affermando di averli trafugati e poi offerti agli emissari del museo Getty. “Una volta trasmessi i servizi- ricorda Bruno al Quotidiano- scoppiò l’inferno”. Il giornalista fu convocato da un giudice e formalmente indagato dopo la deposizione. “L’avvocato – ricorda ancora- è riuscito a convincere il giudice sul fatto che non fossi tenuto a rivelare la mia fonte e da allora non ne ho saputo più nulla… Dopo qualche tempo, trovandomi a Roma, sono andato dal comandante dei carabinieri. Ho chiesto se fossero stati al museo Getty ad indagare: lui disse di no, che erano in pochi, che non potevano concentrarsi solo su questo”. Quanto alle foto, il trafugatore non permise al giornalista di fare riprese né copie.
Il Prof. Giuseppe Braghò ha completato
“Facce di bronzo – personaggi & figuranti a Riace”.
Il volume edito da Luigi Pellegrini Editore
sarà presentato alla stampa
presso la sede della Pellegrini Editore
giovedì 24 luglio 2008 alle ore 11
via De Rada 67/c 87100 Cosenza
INFO al tel. 0984. 795065
_________
Facce di bronzo – personaggi & figuranti a Riace
http://www.pellegrinieditore.it/Index.html
http://www.pellegrinieditore.it/FMPro?-db=prodotti.FP5&-format=detail.htm&-token=12586764&-lay=CGI&OrdinaH=2&-find
Un credibile atto d’accusa fondato soprattutto su una considerevole quantità d’inediti e sconcertanti documenti indagati presso l’Archivio Storico del Museo Nazionale Archeologico di Reggio Calabria, che fanno risaltare senza veli l’inattendibilità di Stefano Mariottini, scopritore “ufficiale” delle statue, del Soprintendente Giuseppe Foti e di personaggi vicini ai due primi attori. Altre insospettabili figure, appartenenti alla Cultura di Stato, avrebbero per varie ragioni partecipato alla “messa in scena”. Il subacqueo romano incassò – prove alla mano – il premio di rinvenimento grazie a un espediente. Giuseppe Braghò riferisce i particolari resi dalla supertestimone (la quale ha già deposto presso il Magistrato inquirente di Locri) presente al momento del furto di scudo e lancia appartenuti ai Bronzi.
Ancora, racconta dei rapporti intercorsi con il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e con affermati giornalisti “inviati” per intervistarlo, senza tuttavia pubblicarne in seguito le dichiarazioni rilasciate: si suppone che in realtà ci fossero i Servizi dietro alcuni cronisti, “delegati” a carpire i segreti del ricercatore, il quale a ogni buon conto non ha “esposto” le riservatezze originate da due anni di personali investigazioni. L’ipotesi che qualcosa d’importante relativa ai Bronzi di Riace possa essere custodita presso un’impenetrabile residenza americana prenderebbe rilievo. Intrighi che avrebbero visto coinvolti, oltre Paul Getty e Jiri Frel, curatore del Museo di Malibu, i vertici dell’ENI di quegli anni. Il Presidente Sandro Pertini, secondo il giornalista della RAI Franco Bruno era a conoscenza della sconcertante vicenda: cosa spinse il Quirinale al silenzio? L’autore traccia il secondario ruolo della ‘ndrangheta, presunta responsabile della vendita di alcuni reperti trafugati.
Braghò riporta, fin nei minimi dettagli, le singolari relazioni intercorse con il Consigliere culturale del Ministro e l’imbarazzo dello stesso per l’enigmatica situazione di esponenti istituzionali coinvolti – a titoli diversi – nella vicenda. Comunica, ancora, il buon esito dei preliminari d’indagine svolti dal professor Claudio Mocchegiani Carpano – direttore dello STAS – sulle famose “anomalie metalliche” presenti nelle adiacenze del ritrovamento delle due celebri statue, prospezioni caldeggiate dall’autore della dirompente inchiesta presso l’ex Ministro e preludio di prossimo scavo mirato. Lo studioso critica il “consiglio” del Consigliere di Rutelli: riferire alla Stampa la conferma dell’esistenza delle anomalie avrebbe causato il blocco delle ricerche. Perché il veto? Chi o cosa bisognava proteggere? Perché il Mibac ha eretto un muro di silenzio? Il mare di Riace restituirà altre statue scampate ai furti? Chi ha il terzo Bronzo, scomparso, per come si deduce dai documenti restituiti dall’Archivio del Museo di Reggio Calabria? Perché Stefano Mariottini si rifiuta di fornire spiegazioni? “Parlerò solo con i giudici e i Carabinieri”, afferma. Quali segreti mantiene ancora gelosamente Giuseppe Braghò? E’ lo stesso a comunicare che, per prudenza, custodisce intriganti informazioni riservate. Come si regolerà con l’intricata vicenda il neo Ministro Sandro Bondi, al quale lo studioso vibonese ha chiesto un incontro “senza veli e proibizioni”? Un autentico giallo, con reali possibilità di clamoroso epilogo.
Vibo Valentia, 26 giugno 2008
http://www.photographers.it/articoli/bronzidiriace.htm
Al G8 mandiamoci i cloni salvando gli originali
che sono patrimonio di tutti… ma sul cui possibile
trafugamento di elmi, lance e scudi, il MIBAC sembra non voler intervenire.
http://www.corriere.it/politica/09_febbraio_14/bronzi_riace_maddalena_sindaco_reggio_calabria_incontro_bondi_26e29974-fa8c-11dd-a8db-00144f02aabc.shtml
Spostare i bronzi di Riace nell’isola della Maddalena in occasione del G8 del prossimo luglio, come chiesto dal premier Berlusconi? Sull’ipotesi sta lavorando la politica, locale e nazionale. «Ho un incontro con il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi giovedì mattina – ha detto il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Scopelliti -. Solo dopo riferirò alla città e insieme alla città decideremo sul futuro della scelta di portare i bronzi di Riace alla Maddalena». Scopelliti ha ricevuto una richiesta informale dal direttore generale dei Beni Culturali, Mario Resca, e rassicurazioni sul fatto che «se ci dovesse essere un no del sindaco e della città allo spostamento dei bronzi, il ministero farà un passo indietro». Da parte sua il sindaco ribadisce di essere contrario allo spostamento delle due statue bronzee, «da sempre orgoglio dei cittadini di Reggio Calabria», e – sottolinea – «dovremo valutare non soltanto le proposte, ma anche e soprattutto il fatto che, in virtù del finanziamento ricevuto anni addietro dal ministro Rutelli, il museo di Reggio Calabria dovrà restare chiuso per almeno un anno».