Recuperati reperti da scavi clandestini in casa di due professionisti torinesi

Torino, 16 gen. – Un traffico illecito di reperti archeologici, ottenuti in Puglia grazie a scavi illegali, è stato stroncato dai carabinieri, che hanno consegnato ceramiche risalenti al settimo e al quarto secolo avanti Cristo alla Soprintendenza per i beni archeologici del Piemonte.

L’attività investigativa era scattata nel luglio 2006, quando a due professionisti torinesi, un professore 48enne (Roberto Rebola) e un ingegnere 47enne (Gianfranco Sodero), sono state sequestrate ceramiche archeologiche senza documentazione. I due hanno patteggiato 5 mesi, piu’ una multa per illecita detenzione di beni culturali appartenenti allo Stato. I reperti sono stati consegnati al Museo delle Antichita’ di Torino. Dalle indagini è emerso che i materiali provenivano da scavi abusivi in una necropoli del VII-VI secolo a.C. del foggiano e in una necropoli del IV secolo a.C. della provincia barese.

I preziosi manufatti partivano da queste aree e venivano smerciati in Lazio e nel Piemonte. La normativa in materia impone di informare immediatamente le autorità di ogni ritrovamento. Gli oggetti scoperti vanno consegnati poiché appartengono al patrimonio dello Stato. E’ possibile per i privati detenere solo gli oggetti il cui ritrovamento è precedente all’entrata in vigore della legge sulla “tutela delle antichità e le belle arti” del 1909, e il loro possesso naturalmente deve essere documentato.

Fonti:
http://www.apcom.net/ http://www.ansa.it/


Ultima modifica 2009/01/16